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Salvi i fondi per la promozione di vino e carni rosse – ABO News

Salvi i fondi per la promozione di vino e carni rosse – ABO News
7 Novembre 2022 AB Opportunity

07 Novembre 2022

Nessun taglio -da parte dell’Unione Europea- ai fondi per la promozione commerciale, all’estero, di alcuni prodotti tipici del Bel Paese.

L’Italia, quindi, scongiura l’ennesimo attacco al settore di bandiera dell’agroalimentare tricolore, già sotto pressione dalla congiuntura economica per le carni rosse, i salumi, la birra e il vino.

La Commissione Europea aveva infatti proposto di questi prodotti dai finanziamenti e dalle misure di promozione di predetti prodotti agricoli, sia nel mercato interno che nei Paesi terzi.

Secondo l’ultima proposta della Commissione, infatti, l’accesso ai fondi di promozione sarebbe dovuto essere vincolato ai criteri stabiliti da alcuni documenti strategici, come il Farm to Fork e il piano comunitario di lotta anticancro Beca (Beating cancer), con conseguenze pesanti per la carne rossa e i suoi derivati, ma soprattutto per il vino e altre bevande alcoliche.

Fondi per la promozione che risultano ancora più importanti in questa fase in cui, a seguito del caro energia e dell’aumento dell’inflazione, è in atto un preoccupante calo dei consumi.

Insieme ad altri 9 membri Ue (tra cui Francia e Spagna), il nostro Paese ha votato contro la proposta di Programma di lavoro annuale 2023 per la promozione dei prodotti agricoli e alimentari avanzata della Commissione Europea.

Il programma, che per il 2023 vale circa 186 milioni di euro, stabilisce i criteri di selezione per l’accesso ai fondi Ue per la promozione, e voleva penalizzare i sopra citati prodotti.

“Apprezziamo molto la posizione del neo Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ha fortemente sostenuto il voto contrario all’esclusione del vino dal plafond dei fondi di promozione orizzontale. Il voto della delegazione italiana, insieme a quelle francese e spagnola, è stato infatti determinante per scongiurare l’ennesimo attacco al settore di bandiera dell’agroalimentare tricolore, già sotto pressione dalla congiuntura economica”, così le organizzazioni della filiera vitivinicola italiana (Confagricoltura, Cia–Agricoltori Italiani, Copagri, Alleanza delle Cooperative Italiane, Unione Italiana Vini, Federdoc, Federvini, Assoenologi) a proposito del voto italiano nel Comitato degli Stati membri.

Anche i produttori agroalimentari italiani plaudono al gioco di squadra. “È stato respinto il tentativo maldestro della Commissione di revisionare in modo surrettizio i criteri di valutazione contenuti nel Programma di lavoro annuale della politica di promozione agricola per l’annualità 2023 – ha detto il presidente di Alleanza Cooperative agroalimentari, Carlo Piccinini – non è la prima volta che i servizi della Commissione provano ad anticipare in via amministrativa orientamenti politici ancora in discussione e certamente distonici rispetto al vigente assetto regolatorio; ora dovrà prendere atto della contrarietà espressa e riformulare il programma di lavoro”.

“La demonizzazione di questi prodotti – sottolinea Ettore Prandini, presidente della Coldiretti – coincide in maniera evidente con la propaganda del passaggio a una dieta unica mondiale, dove il cibo sintetico si candida a sostituire quello naturale. Non lo possiamo accettare.”

“Se la bozza di proposta della Commissione europea fosse stata adottata – ha detto Ruggero Lenti, presidente di Assocarni – avrebbe rischiato di penalizzare enormemente il settore della salumeria italiana e delle nostre protezioni tutelate».

Ora la Commissione dovrà prendere atto della contrarietà espressa e riformulare di conseguenza il programma di lavoro, attenendosi in modo stringente a quelli che sono i principi di una sana politica di promozione.

 

 

 

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