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Italian Sounding: un fenomeno purtroppo ancora molto diffuso – ABO News

Italian Sounding: un fenomeno purtroppo ancora molto diffuso – ABO News
3 Maggio 2021 Pier

12 Aprile 2021

 

L’Italian Sounding è un fenomeno che impatta negativamente in diversi settori del Made in Italy, ma particolarmente sentito nel settore dei prodotti agricoli ed alimentari.

E’ il fenomeno con cui si va ad imitare l’utilizzo (su etichette, confezioni e brand) di denominazioni di origine (DOP, DOC, DOCG, IGP, ecc.), di riferimenti geografici, immagini, combinazioni cromatiche, che evocano l’Italia e in particolare, alcuni dei suoi più famosi prodotti tipici, per promuovere la commercializzazione di prodotti (soprattutto ma non esclusivamente agroalimentari) inducendo l’acquirente a credere che siano autentici italiani, quando in realtà di italiano hanno poco o nulla
Uno dei casi più eclatanti riguarda il Parmigiano Reggiano, conosciuto come Parmesan in alcune zone extra Europa.
Il valore del falso Made in Italy agroalimentare è salito ad oltre 115 mld di euro con un aumento record del 70% nel corso dell’ultimo decennio.
Un effetto dovuto alla pirateria internazionale che utilizza alimenti “taroccati” che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale.
Tale danno, ad esempio, è stato stimato dal Consorzio del Parmigiano stesso in circa 2 mld di euro di giro d’affari per la sola aera extra UE.
Accanto al nostro prodotto di punta troviamo anche l’oro italiano rappresentato dell’Olio Extravergine di Oliva, a cui seguono aceto balsamico, pasta, prodotti latteario-caseari e snack.
Tra America del Nord, Cina e Russia, è gran difficile dire quale sia il Paese che -purtroppo- vince la medaglia d’oro, ma sembra spuntarla la Cina.
Ovviamente, oltre alla qualità notevolmente inferiore, altro punto su cui gioca l’Italian Sounding è il notevole abbattimento dei costi rispetto ai prodotti autentici. A seconda del tipo di mercato, ad esempio, per la pasta abbiamo un abbattimento che varia tra il -30% e 33%, i condimenti si aggirano, in media, intorno al -13%, mentre per i latticini l’abbattimento è intorno al 7,5%.

Il canale privilegiato in cui vengono venduti i prodotti taroccati, soprattutto durante la pandemia, è l’e-commerce, ma si difende bene anche la GDO delle grandi catene distributive locali.
Meno diffuso nelle catene internazionali per quasi sparire nei negozi eno-gastronomici.

Dal maggio 2019 è in vigore il Decreto legge n. 34, recante “Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi”. Nell’ottica di stimolazione della ripresa economica italiana, vi è ampio spazio alle tematiche della valorizzazione e della tutela del Made in Italy, attraverso una modifica del Codice di Proprietà Industriale italiano.

La prima novità introduce i marchi storici di interesse nazionale. La seconda novità è finalizzata ad assicurare la tutela dell’originalità dei prodotti italiani (ivi inclusi quelli agroalimentari) venduti all’estero, che va a rafforzare la protezione fornita a livello europeo e assicura ai prodotti agroalimentari italiani un posto d’onore nel mercato internazionale.

 

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