
14 Marzo 2022
L’export agroalimentare italiano 2021, rispetto al 2019, ha avuto -in generale- un notevole balzo in avanti, arrivando a sfiorare i 53 mld di euro.
Un anno record, quindi per i nostri prodotti.
Salumi, ortofrutta, vino, olio, salse e pasta i top prodotti del Made in Italy con il massimo incremento nel corso dello scorso anno.
L’agroalimentare italiano è un settore particolarmente sensibile agli scambi, lo dimostrano i dati sempre in crescita dell’ultimo quinquennio.
Una crescita che ha coinvolto tutti i prodotti del paniere italiano, portando un incremento nella quota dell’export italiano in molti mercati mondiali, dati alla mano, con performance superiori a quelle dei nostri diretti competitor.
A livello di Mercato, prendendo come punto di riferimento gli Stati Uniti, lo scorso anno si è chiuso con un incremento del +20% -rispetto all’anno precedente- di richieste di prodotti italiani.
Gli Stati Uniti rappresentano il secondo mercato di destinazione per i prodotti italiani, e il primo a livello extra europeo, ed offrono rilevanti opportunità di crescita per le nostre aziende.
Svariate le motivazioni di questo balzo: alto consumo e possibilità di acquisto pro-capite, apertura a prodotti Bio, DOC, IGP, crescente consapevolezza dell’importanza di una dieta sana, di cui i prodotti mediterranei ne sono il paniere trainante.
I consumatori, soprattutto nel biennio pandemico, hanno mostrato interesse per i prodotti naturali e biologici, rifiutando gli alimenti classici e ricchi di zucchero cui il Mercato interno è sempre stato abituato.
Gli heavy user di prodotti italiani, che ne hanno aumentato le richieste, hanno un profilo ben definito: millennials, ben istruiti e con reddito medio alto, residenti nelle grandi città e attenti alla sostenibilità.
Tutti fattori che vanno a nozze con i prodotti tipici del paniere italiano.
Altro elemento che incentiva sicuramente l’esportazione negli USA è l’accordo sulla sospensione, per cinque anni, delle tariffe aggiuntive imposte reciprocamente in occasione della controversia Airbus-Boeing, salvando così oltre mezzo miliardo di export F&B italiano negli USA ed incentivandone l’aumento.
Negli ultimi anni la crescita maggiore verso il mercato americano è rappresentata delle importazioni di alimenti a lunga conservazione e cibi in scatola, di cui fanno parte alcune eccellenze del Made in Italy, in primis conserviero, prodotti da forno, olio e pasta.
Prodotti che continuano ad essere largamente apprezzati dai consumatori americani e che non hanno conosciuto crisi nel corso del 2020.
Lo scorso anno in aumento anche le richieste di formaggi freschi e stagionati: mercato che si è ripreso soprattutto dopo l’estate 2021 e che continua con ottime performances.
Questa sospensione di dazi garantisce più di mezzo miliardo di prodotti Made in Italy: formaggi di eccellenza (Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone), insaccati (salami, mortadella, Prosciutto di Parma e San Daniele), crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori come amari e limoncello le cui esportazioni negli Stati Uniti risultavano gravate da tasse del 25%.
Mercato ricco di opportunità anche per il vino, che inizia ad essere visto anche come alternativa alla birra.
Gli Stati Uniti sono il primo mercato tra i non comunitari per il nostro export vitivinicolo, con un incremento del 10% nell’anno della pandemia e un aumento di ulteriori 4 punti nel 2021. Bollicine e rossi i più gettonati, ma non viene disdegnato neanche il bianco fermo ed il rosè.
Pre pandemia, negli Stati Uniti le vendite di prodotti biologici hanno raggiunto i 45 miliardi di euro, arrivando a più del 40% delle vendite mondiali di alimenti BIO, dato che colloca gli States al primo posto al mondo per consumo di Bio nel settore agroalimentare e vitivinicolo.
Un consumatore americano su 3 dice di aver scelto il bio in quanto più sicuro per la salute. Uno su quattro perché di migliore qualità e più sostenibile per l’ambiente.
Scelte confermate e con valori in aumento durante lo scorso anno.
L’Italia è sul gradino più alto del podio nella classifica “origine di qualità”: il 31% degli americani indica il Bel Paese quando pensa alle Eccellenze in ambito F&W.
Un carrello della spesa a stelle e strisce che si tinge di tricolore e la prospettiva per il periodo 2022-2025 sono con valori più che positivi.
Un mercato da affrontare con rispetto e con l’accompagnamento di chi, il Mercato, lo conosce bene.
Il “fai da te” non è molto indicato in esso, soprattutto con riferimento alle eventuali sanzioni in cui si potrebbe incappare