
5 Giugno 2020
In ambito Food, il comparto biologico italiano sta continuando a crescere, a conferma di quanto ottenuto in questi ultimi 5 anni.
In Europa il modello agricolo italiano è uno tra i più sostenibili, non solo in termini di sicurezza e qualità alimentare che viene garantita ai consumatori finali, ma soprattutto perché contribuisce in maniera importante alle strategie (adottate ormai da tutto il mondo) per cercare di attenuare gli effetti negativi del cambiamento climatico della Terra.
Un fiore all’occhiello nel settore agroalimentare mondiale, si può tranquillamente affermare.
I risultati dell’ultimo quinquennio mostrano un aumento del consumo del 103%: dato che parla da solo.
Secondo i dati forniti dall’Osservatorio Sana nel 2019, le aziende bio italiane hanno come destinazione principale l’Europa, che occupa una fetta del 77% su tutto il fatturato estero realizzato, Francia e Germania quasi a pari merito sono le Nazioni di riferimento come mercati principali.
Per quanto concerne i Paesi terzi, spiccano invece gli Stati Uniti, il Giappone e la Cina.
A soffiare su quest’ultimo, il Golfo Persico, con Arabia, Qatar ed Emirati he la fanno da padrone.
La diffusione oramai è capillare, in tutti i canali di distribuzione.
A capo delle vendite la GDO, con oltre 4.300 articoli bio diversi, soprattutto con confetture, uova e gallette di riso.
I consumatori, soprattutto i giovani, sono talmente consapevoli che sono disposti a pagare di più per acquistare beni sostenibili.
Biglietto da visita del nostro comparto bio sono anche la presenza di certificazioni aggiuntive (DOP e IGP) e la capacità di offrire prodotti sempre innovativi.
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